LA TORRETTA DI OGNINA

La torretta oggi.

Un luogo incantevole dalle enormi potenzialita’ turistiche e paesaggistiche  

La Torre di  Ognina è una delle testimonianze storiche più antiche del nostro litorale. Costruita presumibilmente nel xv secolo, sopra un alto poggio naturale della costa che sporge sul mare, deve il suo nome all’omonimo porticciolo che dalla torre stessa veniva protetto.

La torretta fu costruita presumibilmente nel xv secolo, sopra un alto poggio naturale della costa che sporge sul mare.

Questa torretta, grazie alla sua posizione che consente una ampia osservazione su tre lati di un paesaggio altamente suggestivo, è infatti citata, in molti libri storici, come “torre di guardia” priva di artiglieria. 

Su di essa stazionava un custode-vedetta con il compito di avvistare i corsari, dare l’allarme suonando la buccina1 al fine di avvertire e radunare i contadini delle campagne circostanti per la difesa delle imbarcazioni ormeggiate nel piccolo porto-canale.

La torre si erge sul promontorio della costa di Ognina.

Molto piccola di forma cilindrica, rastremata verso la sommità, con circonferenza di base pari a 13.4 metri, la torre è costruita in muratura di pietrame del luogo, legata con malta di calce. Priva di costruzioni nelle immediate vicinanze fatta eccezione di un piccolo manufatto diruto ed oggi interamente ricostruito. 

L’accesso alla parte superiore, che è il piano di osservazione della torre, è possibile grazie ad una scala anch’essa in muratura di pietrame, ammorsata alla torre. 

Nel 1963 fu ritenuta completamente distrutta, restavano infatti integri non più di tre quarti del perimetro murario. All’esterno, oltre ai crolli, la torretta mostrava una breccia, forse praticata alla ricerca di un’inesistente cisterna (vedi fig a lato).

La torretta ieri.

1) buccina: Conchiglia tortile chiamata in dialetto brogna.

note storiche  

E' l'unica torre del siracusano realizzata nel primo Quattrocento, sulle indicazioni del programma di re Martino,  insieme  a quella di Capo Passero. Il progetto nasce dalla necessità di proteggere il porticciolo di Ognina e la vicina tonnara, luogo di traffico marittimo, e di costituire un punto di collegamento visivo con la torre di Stampace ed il castello di Cassibile, oltre al campanile della cattedrale.

Pianta della torre di Camilliani.

A ricordarla, in una recente pubblicazione, la studiosa Liliane  Dufour (“Antiche e nuove difese, castelli, torri e forti del siracusano”, Lombardi editore 2000).  

Situata nella zona meridionale del territorio di Siracusa la torre serviva anche ad avvertire i contadini in caso di pericolo, come descrive il Formanti nel 1705:

 "A sinistra del porticciolo, si trova una torre di guardia che quando si avvicinano i corsari, dà l'allarme suonando la buccina al fine di radunare i contadini per la difesa delle imbarcazioni che stazionano nel canale”.  

Allo stesso scopo servivano anche numerose torri private edificate dai feudatari nei loro possedimenti. Al pericolo dei corsari e dei berberi si aggiunse, nel '700, anche quello del contrabbando di cui il porticciolo di Ognina rappresentava punto di estremo interesse. 

La Torretta di Ognina, da più di sei secoli, solitaria, si erge sul piccolo porto omonimo.

Delle ventitrè torri e quattro postazioni che re Martino, all'inizio del Quattrocento, decise di costruire lungo tutte le coste siciliane, nel suo programma di difesa contro i berberi, volle che cinque fossero distribuite nel litorale siracusano. Una all' isola delle Correnti, le altre a Magnisi, a Capo S.Croce di Augusta, a Capo Passero e, infine, ad Ognina.  

La torretta costruita sulle alte balze rocciose della costa.

In realtà ad essere realizzate furono solo quest'ultime due. E sulla Torre di Ognina i documenti rivelano come già alla fine del '500 fosse necessario un ripristino e magari una costruzione più possente all’interno, per fare del luogo un punto di sicura difesa. 

Cosi descriveva l'ingegnere Camilliani nel 1584 il promontorio di Ognina: “Tutto pieno di balze asprissime e precipitose, fanno queste quel sito molto sicuro et forte donde si vede una torre piccolissima, antica et meza rovinata,

là dove si tiene la guardia; et è molto necessaria ingrandirla, secondo che si dimostra nel disegno, sendo molto importante per la sicurtà del rifugio quivi poco avanti, qual si domanda Porto di Ognina, sichè il promontorio viene a pigliar nome da questo ridotto".

Cosi descriveva l'ingegnere Camilliani nel 1584 il promontorio di Ognina: Tutto pieno di balze asprissime e precipitose, fanno queste quel sito molto sicuro et forte donde si vede una torre piccolissima, antica et meza rovinata.

La torre rappresentata dal Camilliani è un esempio tipico di torre quattrocentesca: di forma cilindrica alta e molto stretta.

Schellinks: veduta pittoresca della torre

Alla fine del '500 essa necessitava di riparazioni; l'ingenere propone allora di inglobare la torre all'interno di una costruzione nuova in modo da poter collocare qualche pezzo di artiglieria per la difesa del vicino porto, costruzione mai realizzata, come si puo'  evincere dalla pittoresca veduta disegnata dall'olandese Schellinks nel 1664.

Un fatto curioso, riportato da  Capodieci , avvenne il 21 luglio 1787 quando sotto la torre approdò una nave di corsari assieme ad una barca predata con 15 turchi a bordo; il panico si diffuse tra la gente del luogo che temeva le incursioni dei due vascelli. In realtà i corsari si erano momentaneamente accostati perché il mare era grosso e alla fine ripresero il loro viaggio in direzione di Malta, con il prezioso carico (Agnello, Torri, v. 1. appendice).

Cilindrica, alta e stretta, già nel 1805 la Torre di Ognina non venne più annoverata nell'elenco delle torri del Regno, per le sue  condizioni di totale degrado.

Il restauro, oggi.